“Quando tornerò” di Marco Balzano

Incontro del 30/01/2025

“Bravissimo l’autore che si immedesima perfettamente nello stato d’animo dei tre protagonisti: la madre determinata a voler garantire un futuro migliore ai figli, che è costretta ad abbandonare, soffrendo, sacrificandosi e affrontando lavori anche umilianti in Italia; il figlio fragile, attaccatissimo alla mamma ed al territorio che non vorrà lasciare; la figlia Angelica, combattiva e tenace che se ne andrà per iniziare una vita migliore a Berlino e soprattutto per sfuggire al destino a cui le donne dell’Est sembrano condannate. Bel libro!”

Roberta

“Un libro scorrevole che pone grandi e ricchi spunti di riflessione sul nostro passato, presente e futuro.
Perché da sempre siamo tutti in viaggio per assicurare ai nostri cari una vita migliore e incrociamo le stesse barriere culturali.
Una volta ne siamo vittime e una volta ne siamo despoti.
La grande forza delle donne: balie e donne di servizio ieri, colf e badanti oggi. Schiacciate dai sensi di colpa e dallo sfruttamento. Senza pace. Straniere a tutti. Se solo potessero sganciarsi da queste manipolazioni emotive, potrebbero rivoluzionare il mondo.”

Maristella

 

“Marco Balzano è un autore che non conoscevo e, sulle prime, ho avuto qualche difficoltà a leggerlo.
La sua scrittura mi è sembrata piuttosto scarna e cruda, ma poi mi sono chiesta se non fosse una scelta voluta.
La lettura scorre velocemente, passando da una voce narrante all’altra.
Ho apprezzato molto la scelta di dare voce a ognuno dei tre membri di una famiglia che, pur amandosi profondamente, si trova a fare i conti con l’assenza del padre, la difficile decisione della madre di partire per garantire un futuro ai figli, i figli che faticano ad accettare questa lontananza.
La crudezza della scrittura rispecchia perfettamente questa realtà spesso ignorata.
Il romanzo invita a riflettere sul lavoro delle badanti, che spesso trascuriamo come individui con una propria storia. Mentre si prendono cura dei nostri cari, lasciano indietro figli e genitori anziani.
“Quando tornerò” dà voce a queste vite sospese tra sacrifici, speranze e sentimenti contrastanti, rendendo il lettore più consapevole di una realtà complessa e dolorosa.”

Edda

Temi emersi durante l’incontro tra tutti i partecipanti

• Mal d’Italia: patologia sia psichica che fisica spesso a noi sconosciuta
• Abbandono
• Sensi di colpa
• Miseria
• Isolamento delle badanti mentre vivono nelle famiglie italiane
• Emigrazione femminile
• Difficoltà linguistiche
• Suicidio
• Parallelismo con migrazione famiglie in Germania (caso di Zoldo e gelatieri)
• Perdita di identità
• Disgregazione familiare
• Rabbia

“Cavalli selvaggi” di Cormac McCarthy

Incontro del 11/03/2025

“Un apparente stile scarno che risulta sofisticato attraverso un uso di intersezioni di vocaboli in lingua spagnola molto efficace per rendere il lettore completamente immerso nel contesto storico-spaziale in cui si svolge la vicenda. Si potrebbe classificare come una comune storia western invece è ricco di spunti e temi universali e attuali. La guerra, il significato del male, il senso di appartenenza, l’interpretazione della realtà, del destino, della storia, del libero arbitrio e della condizione della donna. Interpreta la nostra ricerca del luogo a cui sentiamo di appartenere, in cui ci sentiamo “a casa” che non è solo un mondo fisico ma soprattutto di valori, credenze e condivisioni. Tutti questi argomenti sono i confini nei quali ci dibattiamo.  Potrebbe riassumere tutto il libro l’incisiva frase con cui l’amico alla fine del lungo viaggio chiede a Gary: Qual è il tuo paese?”

Maristella

“Avevo sentito parlare di questo autore grazie ai libri La strada e Il passeggero ma non avevo ancora letto niente di suo e non conoscevo questi libri della Trilogia della frontiera. Mi sono piaciute molto le descrizioni che fa l’autore dei paesaggi e della natura perché sembra di essere proprio lì insieme ai protagonisti e così il tema del viaggio, alla ricerca di un luogo fisico dove fermarsi, ma al contempo anche un viaggio interiore alla ricerca di se stesso. Ho trovato qualche difficoltà con i dialoghi diretti senza punteggiatura, non sempre capivo chi era la persona che parlava”.

Monia

“Mi è molto piaciuto lo stile asciutto, ma nel contempo molto emozionante, dello scrittore il quale ha una grandissima capacità di descrizione degli ambienti naturali, dei personaggi e dei cavalli. Si fa fatica a capacitarsi della giovane età dei tre protagonisti, praticamente dei ragazzini, tutti con alle spalle storie di sofferenza e disagio. Essi si comportano in tutto e per tutto da adulti e come tali vengono trattati. Sorprendente il coraggio o forse l’incoscienza con cui affrontano le molte avversità. Nel racconto il giovane Grady vive sia momenti di vita felice libera e di amore intenso, che giorni di terrore e violenza, sempre affrontandoli con una sua apparente calma. Molto accattivante la trama, insomma una bella lettura. Qui sicuramente i confini tra Messico e Stati Uniti vengono perlustrati in lungo e in largo! Bellissima l’ultima pagina…”

Paola 

Temi emersi durante l’incontro tra tutti i partecipanti

  • Amore per i cavalli
  • Amicizia
  • Paesaggio
  • Ragazzi giovani
  • Buono stile di scrittura
  • Riflessioni intime